“Come la superficie lucidata di uno specchio riflette tutto ciò che le sta davanti e una valle silenziosa riporta ogni più piccolo suono, così chi si accinge a praticare il karatedeve rendere il proprio spirito vuoto da ogni egoismo e malvagità in uno sforzo per reagire convenientemente dinanzi a tutto ciò che può incontrare”,
Gichin Kunakoshi.
La scuola del Maestro Funakoshi è denominata Shotokan cioè il luogo di Shoto.
Shoto era lo pseudonimo con cui il Maestro Funakoshi firmava le sue poesie.
Qui sotto è possibile vedere le animazioni di alcuni esercizi di Kion Ippon Kumite, in applicazione di tecniche fondamentali di pugno e di calcio.
É sufficiente cliccare sulla tecnica desiderata.
“Chi aspira all’apprendimento dell’Aikido dovrebbe aprire il proprio cuore ed agire secondo l’illuminata conoscenza della divinità. Dovete comprendere la grande liberazione attraverso l’Aiki, cominciando col coltivare il vostro spirito.”
Dalle memorie del Maestro Mororei Ueshiba.
“Dato che l’ideogramma ai significa armonia e così pure amore, decisi di battezzare la mia arte marziale Aikido, nonostante la parola Aiki abbia origini antiche. Questa parola fu usata in passato dai guerrieri con un significato che differisce nettamente da quello da me datole.
Aiki non è una tecnica sviluppata per combattere o vincere il nemico, ma è la via della conciliazione tra gli esseri umani, facendone una grande famiglia.
Il segreto dell’Aikido è quello di armonizzarsi con l’universo ed i suoi movimenti. Colui che ha compreso il segreto dell’Aikido porta l’universo in sè e può giustamente dire: ‘io sono l’universo’.”
Dalle memorie del Maestro Mororei Ueshiba.
Sguainare, colpire, pulire e rinfoderare la katana.
Cercare la perfezione di questi movimenti comporta concentrazione, mente libera e vuota.
L’armonia del movimento deriva dalla unione dello spirito del praticante con quello della spada (ken).
“Lo scopo del Judo è quello di comprendere e dimostrare rapidamente le leggi dell’armonia e del movimento.
Maestro Jigorô Kanô, fondatore del Judo presso il tempio buddista di Eihô-ji a Tokyo nel 1882.
“Quando vedi la sciabola del nemico alzarsi, entra in armonia con essa. Potrai così strappare dalle mani dell’avversario quella lama e utilizzarla per ucciderlo.”
Fudochi Shimmyo Roky
Il Kendo proviene direttamente dalle pratiche dei samurai e dei grandi maestri di spada giapponesi.
Profondamente pervasa dallo spirito dello Zen la Via della Spada tende a sviluppare il Fudoshin lo Spirito immutabile portando il praticante ad una stadio in cui causa e effetto, pensiero ed azione diventano una sola cosa.
Lo spadaccino entra così in armonia col Tutto e mano e spada si muovono da sole guidate dallo spirito.
“A questo massimo stadio di perfezione, ottenuto il Satori, immerso nella Natura del Buddah, il Samurai non avrebbe avuto più alcun desiderio di sguainare la spada.” (Silvio Calzolari)
Nelle immagini: dalla posizione di sei-za alla posizione di guardia e il saluto al termine del combattimento.
La Via del tiro con l’arco giapponese è una pratica marziale profondamente legata ai principi dello Zen e dello Shintoismo.
Lo Zen pervade tutta la cerimonia dall’atto di estrazione della freccia al lancio.
Lo spirito (shin) dell’arciere si fonderà con la freccia ed il bersaglio realizzando armonia e unione.