La nona carta è associata a Jessod, il Fondamento.
Posta sulla colonna mediana dell’Equilibrio, è l’ultima delle Sephiroth attive dell’Edificio Cosmico, e chiude il triangolo della Formazione (Olam Yezirah). È la sfera lunare dell’intuizione, della Luce Astrale, l’energia plastica (Avir) che avvolge ogni cosa e guida nel buio del dubbio.
Le si attribuiscono l’introspezione, il silenzio, la forza del pensiero condensato in parola, la ricerca spirituale.
È inoltre associata al segno zodiacale dl Leone, al nono sentiero che collega Binah con Tiphareth, e alla lettera teth ט (valore numerico 9), la ‘lettera nascosta’, potenziale,la luce dietro (dentro) ogni cosa. Iniziale di tov טוב (buono) è segno positivo e di buon augurio. Il 9 (ט) è un numeroparticolare, sommato non cambia la natura dell’altro termine, ma lo innalza (9+3=12; 2+1=3), moltiplicato riconduce tutto a sé (9×3=27; 2+7=9).
Forza nascosta ma potente e positiva, è il Fondamento (Jessod) dell’Albero della Vita e la porta (via) che conduce al Regno (Malkuth).
Associata come forma al serpente, teth ט è simbolo dell’energia potente che risale il pilastro mediano dell’Equilibrio (e della consapevolezza).
Nella carta la figura dell’eremita è impersonata da Mosè, che tiene nella mano sinistra un bastone che simboleggia lo stesso pilastro mediano dell’Equilibrio.
Rappresenta l’asta che Mosè fece innalzare nel deserto e sulla quale fece porre un serpente di rame affinchè “chiunque lo guardasse”, anche se morso da serpente ardente (velenoso), si sarebbe salvato.
Nell’altra mano la più classica lanterna è sostituita dalle tavole della Legge, la Parola che porta l’illuminazione spirituale e dissolve le tenebre dell’ignoranza.
Il Duomo di Modena a cura di Patrizia Curti
L’Eremita si ispira a Mosè, primo profeta dello stipite interno destro della Porta Principale, che regge le luminose tavole della legge di Dio con lo sguardo rivolto all’angelo che gliele porge.
Come ha spiegato Chiara Frugoni, la sfilata di profeti degli stipiti interni del portale solennemente incorniciati da strutture architettoniche ad arco va letta come elemento rappresentativo del programma di salvezza cui è dedicata l’intera facciata.
Il dramma semiliturgico chiamato Jeu d’Adam, che pare aver fornito la trama al racconto della storia dei progenitori nelle lastre wiligelmiche, si conclude appunto con una processione di profeti che annunciano la venuta di Cristo, ribadendo il già espresso messaggio di salvezza (cfr. La Papessa).
L’Eremita nella carta posa su una struttura che riprende una delle due torrette disposte in posizione assiale alle colonne nelle architetture che incorniciano i profeti; tale motivo derivato dalle arti minori, qui utilizzato in maniera del tutto originale, fornisce ulteriore prova della vasta cultura di Wiligelmo, della sua dimestichezza con le forme classiche e della sua capacità di emulare l’antico.